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Il nuovo articolo di @[email protected]
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università è il riferimento contro chi vuole imporre la cultura militarista
L'articolo Il movimento che dice «no» alla militarizzazione della scuolahttps://valori.it/militarizzazione-scuola-intervista-antonio-mazzeo/
Cioè la “militarizzazione delle scuole” sarebbe che i ragazzi vengono portati a visitare le basi militari e i tecnici in formazione messi in contatto con la Leonardo? L’orrore! Non sia mai che ci troviamo con ragazzi che sanno cosa è una base militare e cosa ci succede dentro, o peggio che mai trovano un lavoro adatto a quello che hanno studiato nel settore della difesa! Brutte armi brutti militari! La guerra non esiste lalalalalalala
La conclusione poi fa infuriare ancora di più, col meme che l’Italia ripudia la guerra. Sì, ripudiamola tutti insieme, come mezzo di risoluzione delle dispute internazionali come da costituzione. Poi però una volta ripudiata tiriamo su un sistema di difesa serio - magari costruito grazie ai nostri talenti - per prepararsi all’eventualità in cui altre nazioni non condividano questo nostro ripudio, se ci fosse da applicare anche l’articolo 52.
Perché al professore e al resto dell’ osservatorio avrei molto piacere di ricordare che la costituzione non si ferma all’articolo 11, e perché no, anche che l’articolo 11 continua oltre la quinta parola.
Ammesso e non concesso che l'Italia abbia una concreta necessità di avere un robusto apparato di difesa, Leonardo produce e vende armi in tutto il mondo.
La parola "Difesa" per definire quella industria dice già tutto quello che c'é da dire sulla trasparenza di intenti e modalità che trasmetterebbero ai ragazzi.
Non che serva un'analisi così raffinata, sono le modalità già estensivamente adottate dal complesso militare USA.
L’Italia ha necessità di avere un apparato robusto di difesa perché fa parte del patto atlantico e questo richiede una certa quantità di contributi per avere una certa quantità di dividendi di pace. Se non facesse parte del patto atlantico, per inciso, ne servirebbe parecchia di più - da parte di ogni nazione.
La Leonardo produce ANCHE armamenti da esportazione, e questo può essere problematico se questa esportazione avviene nei confronti di nazioni particolarmente birichine come il Sudan, ma le esportazioni di armi sono regolamentate dallo Stato e se hai problemi con il modo in cui vengono esportate c’è da rifarsela con il legislatore, non con l’azienda.
L’esportazione di armi è una fonte di guadagno sia per l’azienda che essendo privata ha bisogno di entrate che vadano oltre ai bandi statali, sia per lo Stato che le autorizza singolarmente e guadagna da ognuna di esse. Esportare armi agli alleati fa parte dei benefici delle alleanze militari e non c’è nulla di abietto, a meno che non si sia pacifisti oltranzisti ma spero non sia il tuo problema.
Lo scopo principale dell’industria militare resta comunque la difesa, che questa cosa ti torni oppure no. La retorica antimilitarista che mi sembra di sentire da parte tua è proprio quello che vorrei si contrastasse con iniziative come questa, motivo per cui sono contento che ci siano. Lo vorrei anche io un mondo senza armi ma non è il mondo in cui viviamo, e non è certo con la retorica pacifista che si cambierà.
“Pacifism is objectively pro-Fascist. This is elementary common sense." - Orwell