Il Consiglio UE sta per finalizzare la propria posizione sul controverso regolamento CSA. Tuttavia, l'ultima serie di emendamenti del Consiglio, proprio come l'originale della Commissione europea, approva misure che equivalgono alla sorveglianza di massa e che minerebbero fondamentalmente la crittografia end-to-end.
Se non ci associamo e non ci facciamo sentire le nostre istanze non verranno mai percepite come necessarie e non diventeranno mai mainstream. Ecco perché dico che dovremmo anche creare delle pagine Instagram, facebook etc etc sulla tematica. Non piace nemmeno a me essere spiato, ma purtroppo se vogliamo arrivare alla gente dobbiamo andare direttamente dove si trova
è quello a cui siamo giunti pure noi di Etica Digitale qualche mese fa con l'apertura di un profilo Instagram (in fase sperimentale, dobbiamo ancora trovare una formula che sia sostenibile), dopo più di un anno di forte opposizione. Il fediverso è ottimo per organizzarsi e sperimentare ma pessimo per sensibilizzare un pubblico generalista
@onissakom io sono sempre stato aperto alla presenza nelle piattaforme proprietarie (ho profili Twitter Facebook Instagram e anche Bluesky...), ma la sola presenza sui social non serve a molto. Bisognerebbe raccogliere Fondi e affidare a una *vera* società di comunicazione una *vera* campagna di sensibilizzazione
C'è proprio bisogno di affidarci a una società di comunicazione? Secondo me basta semplicemente seguire qualche notizione da prima pagina e fare dei post leggibili per andare bene
Se vuoi posso provare a mettermi in contatto con qualcuno della comunicazione di FFF per chiedergli come cominciare. Non assicuro niente però
@onissakom infatti uno degli obiettivi del privacy pride era quello di coinvolgere associazioni differenti. In particolare ricordo che contattai alcuni attivisti per i migranti e un paio di attivisti lgbt (che non mi si filarono manco de striscio... 🤬, ma purtroppo quello era proprio il culmine delle polemiche sul ddl zan) perché la privacy conviene a tutti coloro che possono essere a rischio di discriminazione